ORFINI NUMEISTER

associazione di cittadini-editori a foligno

Pietro Perugino

e il santuario della Nunziatella a Foligno

a cura di Giordana Benazzi

testi di Mario Sensi, Stefano Felicetti, Bernardino Sperandio, Bruno Marinelli, Paola Mercurelli Salari, Giordana Benazzi, Lucia Bertoglio, Elvio Lunghi, Carlo Giantomassi, Donatella Zari

Gli AUTORI, leggi

Giordana Benazzi, storica dell’arte, già funzionario delle Soprintendenza BAPPSAD dell’Umbria

Mario Sensi, storico, storico della Chiesa, Pontificia Università Lateranense

Bernardino Sperandio, fotografo, restauratore

Stefano Felicetti, archivista e paleografo

Bruno Marinelli, cultore di storia locale

Elvio Lunghi, storico dell’arte, docente presso l’Università per Stranieri di Perugia

Paola Mercurelli Salari, storica dell’arte presso MiBACT

Lucia Bertoglio, archeologa, cultrice di storia locale

Carlo Giantomassi, restauratore

Donatella Zari, restauratrice

  • COLLANA/ Arte
  • ANNO/ 2005
  • f.to 17×24/ 188 pp./ ill. colore
  • 22€

La Nunziatella non è soltanto l’edificio che segna, a Foligno, l’avvio di importanti imprese costruttive sotto il segno della cultura rinascimentale. Ancora in costruzione nel 1506-1507, esso ospita l’unica opera di Pietro Vannucci presente in città, realizzata dopo la scomparsa dei due maggiori pittori “indigeni” – Nicolò di Liberatore morto nel 1502 e Pierantonio Mezzastris scomparso nel 1506 – e forse da collegare con il lascito testamentario (1512) del suo committente, il ricco mercante Giovan Battista Merganti, di cui viene qui ricostruito un profilo biografico. Una datazione quindi più avanzata di quella tradizionalmente proposta (1506-1507) che ben spiega il tono accentuatamente lirico adottato per l’illustrazione di un tema – il Battesimo di Cristo – che fu caro al Perugino durante tutta la sua lunga carriera artistica, a partire dal ciclo stesso. Il restauro che è stato compiuto con l’intento di realizzare una dovuta opera di conservazione e manutenzione su uno dei più dimenticati gioielli della Foligno rinascimentale, si è posto come un complesso e articolato lavoro di ricerca a più mani, da cui sono emersi nuovi e inediti documenti e in cui si è convogliato il concorso di professionalità diverse allo scopo di ottenere un’ottimale lettura del monumento quale documento di se stesso, nel tormentato fluire delle trasformazioni e dei restauri compiuti in passato.

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