ORFINI NUMEISTER

associazione di cittadini-editori a foligno

Obbligo e pazienza

Giornaletto della guerra 1915-1918

Giuseppe Moccoli

a cura di Luciana Brunelli e Attilio Turrioni

L’AUTORE, i curatori, leggi…

Giuseppe Moccoli (2 maggio 1896 – 16 aprile 1975)
Nato a Ponze di Trevi, figlio di Bernardo Moccoli e Ancilla Brunelli, era il più grande di otto tra fratelli e sorelle. Partecipò alla Prima Guerra Mondiale come soldato del 3° reggimento artiglieria da Fortezza Costa. Il 13 novembre 1921 Giuseppe sposò Angela Egidi, ed insieme ebbero sette figli: Antonia, Ancilla, Ersilia, Francesco, Lorenzo, Lina e Domenica. Non parlava mai della guerra: solo quando qualcuno non voleva mangiare, borbottava: «Dovevate stare in guerra, non avevamo niente da mangiare, andavamo nelle vigne a prendere un po’ d’uva e se non c’era mangiavamo le foglie e una volta abbiamo mangiato anche un cane». Giuseppe, in tempi di pace, operò per la Comunanza Agraria di Ponze, istituendo il primo consiglio di amministrazione il 1 dicembre 1946 e divenendone il Presidente fino al 1962.
La nipote Giuliana ne ha un ricordo molto vivo: dall’aspetto severo, molto preciso nel vestire, specie quando scendeva a Trevi, «non je penneva un capello», dicevano a casa…

Luciana Brunelli, collabora con l’Istituto per la storia dell’Umbria contemporanea e fa parte del Comitato tecnico-scientifico de “L’Officina della memoria” di Foligno; è consigliere della Deputazione di storia patria per l’Umbria e socio ordinario dell’Associazione Italiana per lo Studio del Giudaismo.

Attilio Turrioni, ha insegnato a Foligno per 25 anni al Liceo Classico ed è stato Preside del Liceo Scientifico per altri 10 anni. Latinista, cultore di studi classici, ha pubblicato numerosi testi di storia antica e di linguistica.

  • Anno/ 2017
  • Collana/ Documenti
  • f.to 17×24/ pp. 104/ ill. b.n.
  • 10€

Si tratta di un “Giornaletto”, come l’autore stesso lo chiama, legato agli anni vissuti da soldato nel “3° reggimento di artiglieria nel corpo dei bombardieri del Re“, scritto di suo pugno in una calligrafia chiara e leggibile, forse compilato al termine dell’esperienza militare, con l’ausilio di appunti presi via via nel tempo, come si evince dai tanti riferimenti a luoghi, persone ed eventi. L’esposizione dei fatti, scarna ed efficace rivela quanto ogni momento sia stato intensamente interiorizzato e con quanta dignità e capacità di affrontare i momenti difficili Giuseppe Moccoli abbia accettato la durezza della guerra. Il suo carattere, certamente temprato dalla vita in una piccola comunità della montagna umbra, nel comune di Trevi, dove le difficoltà e il lavoro quotidiano, fin da bambini, sono una regola per tutti, gli ha dato quella forza e quella perseveranza necessarie nelle continue prove che si è trovato ad affrontare.

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