La Valnerina
Vittoria Garibaldi
prefazione di Bruno Toscano
fotografie di Bernardino Sperandio
Gli AUTORI, leggi
Bruno Toscano, già professore ordinario di Storia della Critica d’Arte e poi di Storia dell’Arte Moderna presso la Facoltà di Magistero de La Sapienza – Università di Roma; dal 1992 al 2002 è stato docente della stessa disciplina presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma Tre. Attualmente è professore emerito dello stesso ateneo. Negli anni Ottanta è stato membro del Consiglio Nazionale dei Beni Culturali e presidente della Commissione di Alta Vigilanza dei Progetti F.I.O. (Ministero per i Beni Culturali-Ministero del Bilancio). Socio di varie accademie e istituti scientifici, Medaglia d’oro del Presidente della Repubblica per i benemeriti della cultura; la sua produzione scientifica, che comprende numerosi studi di storia dell’arte medievale, moderna e contemporanea, è presente in volumi e in periodici italiani e stranieri; una parte significativa dei suoi contributi è dedicata alla definizione di criteri per la conoscenza sistematica del patrimonio storico-artistico italiano al fine di aprire nuove prospettive alla conservazione e alla tutela.
Vittoria Garibaldi, storica dell’arte, figura apicale del Ministero per i beni culturali, ha dedicato gran parte del suo impegno pubblico e personale a dare nuova vita alla Galleria Nazionale dell’Umbria (1988-2011), oggi uno dei venti musei più importanti d’Italia. Nel corso della sua carriera ha progettato e diretto circa 350 interventi di restauro su opere di varia tipologia materica della Galleria Nazionale dell’Umbria, dell’Umbria e delle Marche. Coordinatore uscente del Coordinamento regionale Umbria di ICOM Italia (2017-2019), dal 2005 dirige il Laboratorio di Diagnostica per i beni culturali di Spoleto (Associazione MIBAC, Regione Umbria, Comune Spoleto, UNIPg), nel quale è responsabile della linea “Tutela e manutenzione programmata”.
Ha promosso e coordinato numerosi progetti di mostre a carattere nazionale e internazionale ed ha pubblicato più di 160 titoli tra saggi e monografie. È accademico d’onore dell’Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci di Perugia e dell’Accademi di Belle Arti di Urbino.
Bernardino Sperandio, nel suo lungo e appassionato impegno di fotografo e restauratore ha creato un importante archivio fotografico sui territori della Valle Umbra, della Montagna folignate e della Valnerina. Le sue tematiche specifiche sono i beni artistici, architettonici e antropologici. Ha pubblicato numerosi volumi sul patrimonio ambientale, storico artistico e demoantropologico dell’Umbria. È accademico di merito dell’Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci di Perugia.

- COLLANA/ Spazi, Momenti, Culture
- ANNO/ 2018
- f.to 15×21/ 332 pp./ ill. colore
- 25€
Quarantotto articoli a firma di Vittoria Garibaldi, già pubblicati dal Corriere dell’Umbria dal dicembre 2016 al dicembre 2017 documentano l’offesa profonda subìta dallo straordinario patrimonio artistico della Valnerina nella sequenza sismica del 2016. Tre ragioni forti che oggi avvertiamo e che ci rendono responsabili di ciò che purtroppo è irrimediabilmente perduto e di ciò che possiamo e dobbiamo salvare. Un territorio, nei secoli martoriato da eventi sismici violenti che hanno causato gravi distruzioni e numerose perdite umane, ma che ha sempre saputo reagire e ricominciare proprio affermando attaverso i percorsi del fare artistico, la propria identità, il proprio forte legame ai luoghi testimoniando certi valori fondamentali del vivere: la coesione della comunità, il suo legame imprescindibile con la propria terra e il forte sentimento del sacro.
Stratificate nei secoli le opere d’arte, non solo di botteghe locali, ma anche e soprattutto di artisti prestigiosi collegati con questo territorio da molteplici e storiche ragioni, oggi che le stiamo perdendo o che in alcuni casi le abbiamo già perdute, sentiamo tutto il disagio di questa responsabilità di fronte alla quale ci sentiamo impotenti, perché constatiamo che le presenze umane che sempre hanno saputo affrontare l’emergenza e riprendere con forza il cammino oggi non ci sono più.
I luoghi splendidi della Valnerina potrebbero diventare assolutamente muti; da luoghi pulsanti di vita, di forza creativa, di volontà indomita nell’affrontare le tante difficoltà, stanno per diventare tristemente soltanto luoghi di visita. Doppia la responsabilità della comunità, salvare il patrimonio al di là di ogni previsione poiché il patrimonio è la radice del territorio con la sua gente che addirittura meriterebbe sostegno alla presenza, data in servizi adeguati per una permanenza possibile con strutture territoriali tali da agevolare quella permanenza oggi resa difficile, troppo difficile.
Siamo tutti con questa comunità; la nostra parte è di dare visibilità al patrimonio e intervenire per quanto possibile almeno per salvare il salvabile. Siamo certi che questa pubblicazione potrà avere un ruolo in questo impegno solo se sapremo procedere con fermezza e a fianco delle istituzioni.